domenica, marzo 25, 2007

Gustavo Adolfo Rol - (1903-1994)

Vorrei condividere con voi un po' sulla vita del mio illustre omonimo Gustavo Adolfo Rol.

Gustavo Adolfo Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903 da famiglia agiata. Il padre, Vittorio, è un avvocato che nel 1909 verrà incaricato di aprire e dirigere la sede di Torino della Banca Commerciale Italiana.

Gustavo cresce in un ambiente ricco e colto, frequenta sin da giovane le famiglie più in vista della città, si interessa alle arti, entrando in relazione con vari artisti ed iniziando presto a cimentarsi nella pittura e nella musica.

Nel 1923 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Torino, dove si laureerà nel 1933. Sia la scelta del corso universitario in legge, sia la carriera bancaria che intraprende nel 1925 avvengono per adeguamento alle tradizioni familiari. Rol fa pratica presso le filiali della COMIT in giro per l'Europa: Marsiglia, Parigi, Londra ed Edimburgo sono le città in cui vive e lavora.

Racconterà in seguito di avere incontrato durante il soggiorno a Marsiglia (1925-1926) un personaggio, originario della Polonia, che gli mostra alcuni giochi di prestigio con le carte e che, inizialmente scettico sull'esistenza di Dio, si convertirà e si ritirerà in un convento dopo aver assistito con lo stesso Rol a una guarigione a Lourdes, che in un primo tempo aveva ritenuto una grande mistificazione. In seguito a questo incontro Rol approfondisce i suoi studi spirituali e elabora una teoria di carattere metafisico sull'associazione tra suoni, colori e altri elementi.

Nel 1927, a Parigi, scrive: «Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!». Da questo momento attraversa una crisi esistenziale, fino al punto di ritirarsi in un convento.

Aiutato dalla madre, ritorna alla vita laica, e decide di mettere in pratica le proprie "possibilità". A partire dagli anni trenta la sua fama si diffonde nei circoli dell'aristocrazia e della politica. Gli si attribuiscono incontri con personaggi del mondo della politica, dello spettacolo, dell'arte e della scienza, spesso non documentati. Sono invece accertate l'amicizia con Federico Fellini e la frequentazione della famiglia Agnelli. Tuttavia Rol mantiene sempre un profilo riservato e appare raramente in pubblico.

Napoleone rappresenta per tutta la sua vita un personaggio molto significativo, questa forte passione lo spinge alla raccolta di un grande numero di cimeli.

Gustavo Adolfo Rol muore il 22 settembre 1994. Tra quella data e il centenario dalla nascita (2003) sono uscite ben 13 monografie su di lui.

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Laureato in giurisprudenza, fu un antiquario e sensitivo italiano, tra i più noti e controversi nell'Italia del XX secolo.

I fenomeni da lui prodotti e osservati da molti testimoni sono interpretati dai suoi sostenitori come autentici fenomeni paranormali, e dai critici come illusioni prodotte con tecniche di prestigiazione e in particolare di mentalismo (branca dell'illusionismo che consiste nel simulare facoltà extrasensoriali). Durante la sua vita non venne fatta alcuna verifica sotto controllo scientifico, per l'opposizione dello stesso Rol, e dopo la sua morte la questione è destinata a rimanere insoluta. Molti dei suoi ammiratori lo considerano in ogni caso un vero e proprio maestro spirituale.

Rol sosteneva l'esistenza dell'anima, nel senso della natura immortale dell'uomo. Mentre l'anima, una volta lasciato il corpo, ritorna a Dio, ciò che Rol chiamava «spirito intelligente» si distingue invece nel continuare ad essere presente sulla terra, anche dopo la morte. In senso più ampio, per Rol «ogni cosa ha il proprio spirito», nel quadro di una visione del mondo pervaso di una «armonia universale», ma solo lo spirito che pervade l'uomo è «intelligente», in quanto provvisto di coscienza e di capacità creative.

Gustavo Adolfo Rol affermava di poter entrare in contatto con «spiriti intelligenti», e che essi partecipassero ai suoi esperimenti, durante i quali egli entrava in contatto con loro, agendo «con spontaneità, quasi sotto l'impulso di un ordine ignoto».

Via Carlo Alberto a Torino
1946, olio su tela, 50x40 cm


« Alla fine della guerra dipingevo nelle strade alla luce dell'alba per cogliere effetti che si accordassero con la speranza grande di una rinascita che ritenevo immancabile; od almeno, con la serenità che mi era rimasta, fra tanti orrori, nel cuore. Ma chi si accorgeva, intorno a me, di quei miei sentimenti? »
s
Gustavo Adolfo Rol, 2 marzo 1946

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