sabato, maggio 12, 2007

Marco Travaglio scrive al Cardinal Ruini

Vi posto la lettera di Marco Travaglio (a mio avviso uno dei migliori giornalisti italiani in senso assoluto) indirizzata a Camillo Ruini e letta il 10 maggio 2007 durante la trasmissione di "Anno Zero" sul concetto di famiglia e sul Family Day.


Merita di essere letta, per chi l'avesse persa:



POSTA PRIORITARIA
10 / 05 / 2007

Eminenza reverendissima cardinale Camillo Ruini,

mi rivolgo a lei anche se la so da poco in pensione, anziché al suo successore card. Bagnasco, perché lei è un po’ l’Andreotti del Vaticano: ha accompagnato la vita politica e religiosa del nostro paese per molti decenni.

Come lei ben sa, non c’è paese d’Europa che abbia avuto tanti capi del governo cattolici come l’Italia. Su 60 governi in 60 anni, 51 avevano come premier un cattolico e solo 9 un laico: 2 volte Spadolini, 2 Craxi, 2 Amato, 2 D’Alema, 1 Ciampi, che peraltro si dichiara cattolico.

In 60 anni l’Italia è stata governata per 52 anni da un cattolico e per 8 da un laico. Se la DC e i suoi numerosi eredi avessero fatto per la famiglia tutto ciò che avevano promesso, oggi le famiglie italiane dormirebbero tra due guanciali.

Sa invece qual è il risultato? Che l’Italia investe nella spesa sociale il 26,4% del Pil, 5 punti in meno che nel resto d’Europa a 15, quella infestata di massoni, mangiapreti, satanisti e -per dirla con Tremaglia- culattoni.

Se poi andiamo a vedere quanti fondi vanno alle famiglie e all’infanzia nei paesi che non hanno avuto la fortuna di avere in casa Dc e Vaticano, scopriamo altri dati interessanti. L’Italia è penultima in Europa col 3,8% della spesa sociale alle famiglie, contro il 7,7% dell’Europa, il 10,2% della Germania, il 14,3% dell’Irlanda. Noi diamo alla famiglia l’1,1% del Pil: meno della metà della media europea (2,4).

Sarà un caso, ma noi siamo in coda in Europa per tasso di natalità: la Francia ha il record con 2 figli per donna, la media europea è 1,5, quella italiana 1,3. E il resto d’Europa ha i Pacs, noi no: pare che riconoscere i diritti alle coppie di fatto non impedisca le politiche per la famiglia, anzi. Lei che ne dice?

Lei sa, poi, che per sposarsi e fare figli, una coppia ha bisogno di un lavoro stabile. Sa quanto spendiamo per aiutare i disoccupati? Il 2% della spesa sociale, ultimi in Europa. La media Ue è il 6%. La Spagna del terribile Zapatero spende il 12,5.

I disoccupati che ricevono un sussidio in Italia sono il 17%, contro il 71 della Francia, l’80 della Germania, l’84 dell’Austria, il 92 del Belgio, il 93 dell’Irlanda, il 95 dell’Olanda, il 100% del Regno Unito. E per i giovani è ancora peggio: sotto 25 anni, da noi, riceve il sussidio solo lo 0,65%; in Francia il 43, in Belgio il 51, in Danimarca il 53, nel Regno Unito il 57.

Poi c’è la casa. Anche lì siamo penultimi: solo lo 0,06% della spesa sociale va in politiche abitative (la media Ue è il 2%, il Regno Unito è al 5,5). Se in Italia i figli stanno meglio che nel resto del mondo, anche perché sono pochissimi, per i servizi alle madri siamo solo al 19° posto.

Forse, Eminenza, visto il rendimento dei politici cattolici o sedicenti tali, avete sempre puntato sui cavalli sbagliati. O forse, se aveste dedicato un decimo delle energie spese per combattere i Dico e i gay a raccomandare qualche misura concreta per la famiglia, non saremmo i fanalini di coda dell’Europa: perché i nostri politici le promesse fatte agli elettori non le mantengono, ma quelle a voi le mantengono eccome. Sono proprio sacre.

Ora speriamo che il Family Day faccia il miracolo. A questo proposito, vorrei mettere una buona parola per evitare inutili imbarazzi. Come lei sa, hanno aderito all’iniziativa moltissimi politici così affezionati alla famiglia da averne due o tre a testa. Come Berlusconi, che ha avuto due mogli, senza contare le giovani e avvenenti attiviste di Forza Italia con cui prepara il Family Day nel parco di villa Certosa.

Le cito qualche altro esempio da un bell’articolo di Barbara Romano su Libero. Vediamo la Lega, che fa fuoco e fiamme per la sacra famiglia. Bossi 2 mogli. Calderoli 2 mogli (la seconda sposata con rito celtico) e una compagna. Castelli, una moglie in chiesa e l’altra davanti al druido.

Poi c’è l’Udc, l’Unione democratico cristiana, dunque piena di separati e divorziati. Divorziato Casini, che ha avuto due figlie dalla prima moglie e ora vive con Azzurra. Divorziati l’ex segretario Follini e il vicecapogruppo Giuseppe Drago, mentre la vicesegretaria Erminia Mazzoni sta con un divorziato. D’Onofrio ha avuto l’annullamento dalla Sacra Rota.

Anche An è ferocissima contro i Dico. Fini ha sposato una divorziata. L’on. Enzo Raisi ha detto:"Io vivo un pacs". Altro "pacs" inconfessato è quello tra Alessio Butti e la sua compagna Giovanna. Poi i due capigruppo: alla Camera, Ignazio La Russa, avvocato divorzista e divorziato, convive; al Senato, Altero Matteoli, è divorziato e risposato con l’ex assistente. Adolfo Urso è separato.

L’unico big in regola è Alemanno:si era separato dalla moglie Isabella Rauti, ma poi son tornati insieme. Divorziati gli ex ministri Baldassarri (risposato) e Martinat (convivente). La Santanchè ha avuto le prime nozze annullate dalla Sacra Rota, poi ha convissuto a lungo.

E Forza Italia? A parte il focoso Cavaliere, sono divorziati il capogruppo alla Camera Elio Vito e il vicecapogruppo Antonio Leone. L’altro vice, Paolo Romani, è già al secondo matrimonio: «e non è finita qui», minaccia. Gaetano Pecorella ha alle spalle una moglie e "diverse convivenze".

Divorziati anche Previti, Adornato, Vegas, Boniver. Libero cita tra gli irregolari persino Elisabetta Gardini, grande amica di Luxuria, che ha un figlio e (dice Libero) convive con un regista. Frattini, separato e convivente, è in pieno Pacs. Risposàti pure Malan, D’Alì e Gabriella Carlucci, mentre la Prestigiacomo ha sposato un divorziato. E al Family day ci sarà pure la Moratti col marito Gianmarco, pure lui divorziato.

Ecco, Eminenza, personalmente sono convinto che ciascuno a casa sua sia libero di fare ciò che vuole. Ma è difficile accettare l’idea che questi signori, solo perché siedono in Parlamento, abbiano dal ‘93 l’assistenza sanitaria per i conviventi more uxorio e vogliano negarla a chi sta fuori. E che lei Eminenza non abbia mai tuonato contro i Pacs parlamentari.

Ora però non vorrei che qualche Onorevole Pacs disertasse il Family Day per paura di beccarsi una scomunica. Perciò mi appello a lei: se volesse concedere una speciale dispensa almeno per sabato, ne toglierebbe d’ imbarazzo parecchi.

Potrebbe pure autorizzarli a sfilare ciascuno con tutte le sue famiglie, magari entro e non oltre il numero di 3. Per far numero. Ne guadagnerebbe la partecipazione. Si potrebbe ribattezzare l’iniziativa Multifamily Day.

Marco Travaglio

Bravo!!!!!!!!!!

E qui vi lascio il video di un'altra posta prioritaria di Marco Travaglio - mandata in onda l'8/03/07 - questa volta a Giulio Andreotti:

mercoledì, maggio 09, 2007

The fratellis - Whistle For The Choir

The Fratellis is a rock band from Glasgow, Scotland. I like this song.

Well it's a big big city and it's always the same
Can never be too pretty tell me you your name
Is it out of line if I were so bold to say "Would you be mine"?

Because I may be a beggar and you maybe the queen
I know I maybe on a downer am still ready to dream
Now it's 3 o'clock time it takes for you to talk

So if you're lonely why'd you say your not lonely
Oh your a silly girl, I know I hurt it so
It's just like you to come
And go you know me no you don't even know me
Your so sweet to try, oh my, you caught my eye
A girl like you's just irresistible

Well it's a big big city and the lights are all out
But it's much as I can do you know to figure you out
And I must confess, my hearts in broken pieces
And my heads a mess
And it's 4 in the morning, and I’m walking along
Beside the ghost of every drinker here who has ever done wrong
And it's you, woo hoo
That's got me going crazy for the things you do

So if your crazy I don't care you amaze me
Oh your a stupid girl, oh me, oh my, you talk
I die, you smile, you laugh, I cry
And only, a girl like you could be lonely
And it's a crying shame, if you would think the same
A boy like me's just irresistible

So if your lonely, why'd you say you're not lonely
Oh your a silly girl, I know I hurt it so
It's just like you to come and go
And know me, no you don't even know me
Your so sweet to try oh my, you caught my eye
A girl like you's just irresistible

venerdì, maggio 04, 2007

Lesson #7232: Nothing Unusual about Political Corruption

I have found this article in “Iceland review_online” and because I am agree with everything in it, I add it here so all of you also can read it.

" Last month it was revealed that a 21-year-old woman from Guatemala was granted citizenship directly from the Icelandic parliament after having lived in Iceland for only 15 months on a student visa.

What’s more, the woman’s registered address is at the residence of Jónína Bjartmarz, a high-ranking MP in the Progressive Party and Minister of the Environment. Upon closer investigation is was uncovered that the woman is in fact the girlfriend of Bjartmarz’s son and that Bjartmarz herself was listed as the woman’s representative for immigration purposes. Welcome to the wild rollercoaster of Icelandic politics. Buckle up because clearly someone has greased these gears of bureaucracy and we may all soon be thrown from the tracks.

Because this case smacks of corruption, the media and private citizens alike have repeatedly demanded an explanation for why the woman was granted Icelandic citizenship, when the law stipulates that foreigners must be domiciled for seven years in the country before they are eligible to apply.

Time and again Jónína Bjartmarz, and two of the members from the parliamentary committee that grants citizenship, Bjarni Benediktsson and Gudrún Ögmundsdóttir, have used the same defense: “There was nothing unusual about the handling of this case.”

If only I had known it was so easy to get citizenship.

As a foreigner living in Iceland, the last four and half years of my existence have been dedicated to learning what it means to be a member of this society. I spent three years at the University of Iceland to get my degree in Icelandic for foreign students. I’ve built up a circle of Icelandic friends who support me in my life and respect me as a peer. I’ve worked here as a humble janitor at a shopping center, and then as a translator in the opulent office of a bank CEO.

Like Lucia Celeste Molina Sierra, the woman who was mysteriously granted citizenship after 15 months, I’ve had the great privilege of falling in love with an Icelander. But I’ve also read Halldór Laxness’s books and Jónas Hallgrímsson’s poetry. Additionally, I’ve learned that to make good uppstúfur sauce for plokkfiskur you have to stir it continuously so it doesn’t get lumpy, that the best time for camping is the first weekend in July, that the word for cow is declined kýr-kú-kú-kýr, and that the Icelandic people are some of the most fair-minded people in the world, or so I thought.

I reject these politicians’ half-hearted explanation that “there was nothing unusual about the handling of this case.” The very purpose of referring applications rejected by the Directorate of Immigration to the parliament is when there is something outstanding about the application—when there are mitigating factors at hand. Because of these extenuating circumstances, the parliament, in its infinite wisdom, sees fit to grant an outsider the highest honor he or she can receive: to hear “you are one of us.”

But there clearly was something special about this application. The applicant’s mother-in-law is Jónína Bjartmarz, and the mitigating factors are political corruption and the misuse of power.

If there was some viable reason that Lucia Celeste Molina Sierra was made an Icelander after only 15 months, then the nation, and the rest of us apparent fools who consider citizenship a privilege worth years of effort, deserve a proper explanation.

Of course, I can always just chalk this up to another lesson in Icelandic life: that because my mother-in-law is a working woman from Ísafjördur, who sends me homemade fishballs and knits me scarves – who tries her hardest to make feel loved and at home on foreign ground, that because she is not a high-ranking MP, whose whim becomes the law of the land, I am less deserving of being a part of this country.

Lesson learned.

JM – jonas@icelandreview.com "

What can I say? The injustice and the nepotism always hurt.